
Chiara DynysPrivate Atlas a cura di Alessandro Castiglioni Dal 15 gennaio 2025 al 6 gennaio 202612 installazioni in 12 mesi Un progetto espositivo annuale dal taglio antologicoarticolato in dodici episodi suddivisi in tre capitoli tematici. Secondo capitoloAttraversamentida maggio ad agosto 20254 installazioni BUILDING BOXvia Monte di Pietà 23, 20121 Milano visibile 24/7building-galllery.com ![]() Chiara Dynys, Accampamento di fiori, 2015fusione di metacrilato38 x 58 x 45 cm ph. Davide Giauna, Courtesy Archivio Chiara Dynys Da maggio ad agosto 2025,BUILDING BOX presenta Attraversamenti, il secondo capitolo di Private Atlas, dell’artista Chiara Dynys, progetto espositivo dal taglio antologico, articolato in dodici episodi, a cura di Alessandro Castiglioni che si svilupperà nel corso del 2025, fino al 6 gennaio 2026. Private Atlas, concepito come un atlante privato, si articola in tre macro-capitoli intitolati La disseminazione della memoria, Attraversamenti e Viaggio in Italia, che presentano a cadenza mensile, opere storiche e nuove produzioni dell’artista con allestimenti site-specific pensati appositamente per lo spazio di BUILDING BOX. Il primo capitolo, La disseminazione della memoria (da gennaio ad aprile 2025), ha raccolto opere in cui lo spazio, atomizzato e frammentato, raccontavano le relazioni con le forme della cultura occidentale in un costante dialogo con la propria identità. Il secondo capitolo, Attraversamenti (da maggio ad agosto 2025), guarda ad una delle questioni centrali nell’opera dell’artista: la soglia, intesa come luogo, come limite, nella sua materialità e immaterialità. Il terzo capitolo, Viaggio in Italia (da settembre 2025 a gennaio 2026), citando il celebre capolavoro di Rossellini, si interrogherà sugli immaginari filmici, sul rapporto con l’antico, il classico, ma anche sulla cultura popolare e vernacolare. Questi racconti, come in un caleidoscopio – altra forma-archetipo cara all’artista, suggerisce Castiglioni – si intrecciano tra loro, accostando immagini e immaginari, in una continuità circolare, lunga un anno, che consegna una lettura storico critica inedita dell’opera di Chiara Dynys. Con Private Atlas, per la prima volta BUILDING BOX dedica una mostra monografica della durata di un anno a un’unica artista, Chiara Dynys – rappresentata da BUILDING – proponendo dodici diversi allestimenti pensati appositamente per lo spazio espositivo che si affaccia su via Monte di Pietà 23, Milano.È una mostra personale diffusa nel tempo, un progetto sperimentale che ripercorre i trentacinque anni di ricerca e attività dell’artista. Il progetto espositivo rappresenta un viaggio composto da una serie di appuntamenti che svelano e pongono l’attenzione su alcuni aspetti poetici dell’opera dell’artista, attraversando la sua biografia, le sue ossessioni e la sua ricerca. Come osserva il curatore Alessandro Castiglioni, la mostra si presenta come: “una geografia storica, ma anche emotiva dell’opera di Chiara Dynys”. Capitolo II – Attraversamentimaggio – agosto 2025 Testi di Alessandro Castiglioni Il secondo capitolo di Private Atlas, mostra che disegna il percorso di Chiara Dynys attraverso dodici installazioni per BULIDING BOX, tratta di confini e soglie e per questo ha come titolo Attraversamenti. Molte delle opere dell’artista sono, infatti, luoghi: all’interno di essi si sviluppano esperienze, si presentano accadimenti, si immaginano limiti da superare sia in una dimensione materiale sia immateriale. Così il passaggio di stato, la trasformazione, l’indecidibilità della soglia sono state spesso al centro dell’opera di Dynys in una prospettiva sia fisica sia simbolica, mai statica: l’idea di dualità, di ingresso e uscita, di apertura e chiusura, di luce e buio non sono da intendersi come cristallizzate, ma sempre all’interno di un processo, di una dinamica. Questa esperienza, spesso entropica, prende forma e viene di conseguenza raccontata grazie alle quattro installazioni realizzate per questo secondo capitolo, tramite diverse forme: dalle superfici lenticolari sensibili alla luce che, appunto, si trasformano al movimento dello spettatore, a una serie di veri e propri archetipi abitativi attraversati da oggetti e luci o fenomeni atmosferici spettacolari. Anche in Attraversamenti troviamo opere che ripercorrono la ricerca dell’artista in momenti storici e capaci di restituire ricerche complesse e differenti. In questa prospettiva, la stessa molteplicità di linguaggi scelti da Dynys evoca la dimensione dell’attraversamento: dalla fotografia alla scultura in vetro, dalle materie plastiche all’immagine in movimento. Questa dimensione di passaggio si ritrova anche nel dialogo coi luoghi e la natura: luci, nebbie e aurore boreali sono manifestazioni che l’artista attraversa e ci invita ad attraversare, anche solo con lo sguardo, davanti alle vetrine di BULIDING BOX e, una volta in più, nel ricordo impresso nella nostra memoria. L’attraversamento è dunque, per Chiara Dynys, una condizione non negoziabile, una metafora stessa dell’essere artista. ![]() Chiara Dynys, Poisoned Flowers, 2014/2025stampa fotografica su lenticolare e cornice in fusione di metacrilato65 x 85 x 11 cm ph. Simone Faccioli, Courtesy Archivio Chiara Dynys Calendario installazioni: 5/8.8 maggio – 3 giugno 2025Chiara DynysPoisoned Flowers2014/2025stampa fotografica su lenticolare e cornice in fusione di metacrilato65 x 85 x 11 cm ciascuno Attraversamenti – secondo capitolo del progetto espositivo Private Atlas – siapre con: Poisoned Flowers (2014/2025), installazione visibile dal 7 maggio al 3 giugno 2025. Tecnica indagata dall’artista nel corso della sua ricerca, la stampa lenticolare permette a Chiara Dynys di creare superfici sensibili di grande interesse ed estrema coerenza con la propria poetica. Queste superfici, attraverso la rifrazione e la riflessione della luce, danno la possibilità di mostrare due immagini differenti o un’immagine singola in movimento, grazie allo spostamento dello spettatore o, più in generale, a seconda della sua posizione rispetto all’immagine. Nei Poisoned Flowers, una serie di lavori iniziati nel 2014 e che prosegue ancora oggi, l’artista esprime al massimo le potenzialità di questa tipologia di superficie. Immersi nel colore, i fiori, come congelati dal veleno del tempo, sono ambigue metafore di perfezione e pericolo. D’altronde, una delle possibili etimologie della parola veleno è da ricercarsi proprio in Venus, Venere, la dea della bellezza. 6/8.4 giugno – 1 luglio 2025Chiara DynysGiuseppe’s Door2021/2024vetro29 x 23 x 5 cm ciascuno Il secondo appuntamento di Attraversamenti – secondo capitolo del progetto Private Atlas – vede protagonista l’opera Giuseppe’s Door (2021/2024), dal 4 giugno all’1 luglio 2025. Giuseppe’s Door è l’omaggio che Chiara Dynys dedica ad uno dei più importanti protagonisti della storia dell’arte internazionale del XX secolo, collezionista e amico personale dell’artista: Giuseppe Panza di Biumo. L’opera, nata dopo la morte del grande mecenate, ne celebra l’amore per la geometria, il colore e la sintesi minimalista delle forme in una serie di differenti sculture in fusioni in vetro colorato che divengono effettivamente passaggi, porte. Le opere in vetro qui esposte sono parte di un più vasto progetto nato da una grande versione ambientale e installativa Giuseppe’s Door (2021), pensata e progettata per la stessa Villa Panza a Varese dove il cuore della celebre collezione del conte è conservata. 7/8.2 luglio – 24 luglio 2025Chiara DynysLook Afar2016filmato3’ 16’’ Il terzo appuntamento di Attraversamenti – secondo capitolo del progetto Private Atlas – presenta, dal 2 luglio al 24 luglio 2025, Look Afar (2016), una videoinstallazione ambientale presentata per la VII Biennale di Mosca all’Arkhangelskoye Museum nel 2016. L’opera video, in time-lapse, nasce da una serie di riprese che l’artista ha girato in Lapponia durante un periodo di ricerca e residenza, nelle quali lei stessa ha cercato di cogliere l’evanescente e spettacolare visione delle aurore boreali. Così Chiara Dynys parla dell’opera: “ho girato il video in Lapponia stando diversi giorni in una piccola casa isolata nella neve e nel ghiaccio alla ricerca di questa luce originaria, esoterica. Pareva che l’aurora si generasse in questo luogo e poi qui ritornasse come se fossimo noi i generatori di questa luce. Pensavo in quel momento che tutto uscisse da noi e tornasse a noi: è come se noi assistessimo a questi fenomeni ma avessimo anche l’energia per farli accadere. È da questa considerazione alchemica che nasce Look Afar”. 8/8.25 luglio – 3 settembre 2025Chiara DynysAccampamento di fiori 2015fusione di metacrilato38 x 58 x 45 cm ciascuno Il quarto appuntamento di Attraversamenti – secondo capitolo del progetto Private Atlas – presenta, dal 25 luglio al 3 settembre 2025, Accampamento di fiori (2015). L’opera raccoglie una serie di architetture che possono essere attraversate dallo sguardo e dalla luce. Strutture in metacrilato, che ricordano delle tende evocando un senso di protezione, ma che allo stesso tempo soffocano coppie di delicate sculture floreali posizionate al loro interno e immerse così in una sorta di profonda coltre nebbiosa colorata. In queste sculture si intrecciano numerosi elementi: dalla linearità geometrica di matrice minimal, alla profonda dimensione surreale e sognante dell’intera opera che allude ad una bellezza ambigua, celata allo sguardo, ma anche imprigionata nella propria irraggiungibilità. ![]() Chiara Dynys, Giuseppe’s Door (2021) Installation view, Presentazione del catalogo Chiara Dynys. Sudden Time, 2021, BUILDING, Milano Courtesy BUILDING, Milano ![]() Chiara Dynys, Look Afar (2016), filmato, 3’ 16’’frame del filmatoCourtesy Archivio Chiara Dynys |
L’artista Chiara Dynys è una delle più importanti artiste italiane contemporanee. Il suo lavoro è studiato e presentato da molte istituzioni italiane e internazionali. Tra i musei italiani che hanno ospitato le sue opere figurano il MART, Rovereto (2005-2011); il Museo del Novecento, Milano (2012); la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma (2013); il Museo Correr, Venezia (2019); Villa e Collezione Panza, Varese (2009-2021); il MA*GA, Gallarate (2022); Ca’ Pesaro, Museo Internazionale d’Arte Moderna, Venezia (2024). La partecipazione di Dynys a mostre dedicate all’arte del XX e XXI secolo ha fatto sì che il suo lavoro diventasse un punto di riferimento per gli studi sul rapporto tra spazio e luce, sull’installazione e sui linguaggi visivi concettuali. Tra queste mostre ricordiamo Aspectos da Pintura Italiana: do Após- Guerra aos Nossos Dias, Museu Nacional de Belas Artes, Rio de Janeiro e Museu de Arte, São Paulo (1989); WHERE? L’identité ailleurs que dans l’identification, Musée d’art moderne de Saint-Étienne (1992); The Shape of the World, PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano (2000); Light Art from Artificial Light, ZKM | Museum für Neue Kunst, Karlsruhe (2006); La parola nell’arte, MART, Rovereto (2007); 7th International Moscow Biennale, Arkhangelskoye Palace, Mosca (2017); e Soundlines of Contemporary Art, ICAE Armenia, Yerevan (2018). Tra le istituzioni internazionali che hanno ospitato le opere di Chiara Dynys figurano il Centre d’Art Contemporain, Ginevra (1996); Centre international d’art contemporain, Montréal (1997); Städtische Galerie, Stoccarda (1999); Museo cantonale, Lugano (2001-15); Quadriennale di Roma (1986-2005); Kunstmuseum Museum, Bochum (2003); Kunstmuseum, Bonn (2004); Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg (2005); MASI – Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano (2018). Il suo lavoro è stato pubblicato a livello internazionale da editori come Skira, Allemandi, Electa, E-Flux. Nel 2024 il suo lavoro è stato incluso nel libro Environments by Women Artists pubblicato da Quodlibet e dal MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma. Il curatore Alessandro Castiglioni è Vicedirettore e Conservatore Senior del Museo MA*GA di Gallarate. È docente di Storia e Critica del Design e Linguaggi Multimediali presso Istituto Marangoni, Milano. Come curatore ha lavorato per diverse istituzioni tra cui: Ca’ Pesaro, Venezia; Galleria Nazionale, San Marino; Istituto Italiano di Cultura di Londra; Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova; MCA, Valletta; National Gallery of Iceland, Reykjavik. Nel 2019 è stato co-curatore con Emma Zanella del Padiglione San Marino in occasione della 58° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia.Dal 2014 co-dirige con Simone Frangi A Natural Oasis? un progetto di formazione e ricerca promosso da BJCEM e ospitato da istituzioni come: Garrison Library, Gibilterra; National Art Gallery of Albania, Tirana; Nottingham Contemporary, Nottingham. Con Simone Frangi è stato inoltre Senior Curator di School of Waters – Mediterranea 19, San Marino.Tra 2022 e 2023 lavora a progetti di ricerca per il MUSE, Museo delle Scienze, Trento e Castello Gamba, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Valle d’Aosta. È attualmente membro del comitato scientifico di DE.a.RE, progetto di ricerca di BJCEM supportato da Creative Europe. Tra le sue pubblicazioni: Teorie dei Climi (Postmedia Books, 2023); Chiara Dynys and the filmic imaginary (Skira, 2022); Kerouac Beat Painting (Skira, 2017), Urban Mining (Corraini, 2016); The Voices of the Sirens (Mousse Publishing, 2015); Subjective Maps / Disappearance (Mousse Publishing 2013). BUILDING è un progetto dedicato all’arte nelle sue più varie forme di espressione situato nel centro di Milano. Nata nel 2017 dalla visione di Moshe Tabibnia, BUILDING è incentrata su una ricerca artistica, storica e contemporanea, volta verso una nuova idea di galleria d’arte, in cui cultura e mercato avanzano paralleli. BUILDING si presenta come una costellazione composta da diversi spazi e progettualità, in cui giovani protagonisti della scena internazionale, artisti affermati e storicizzati, così come artigiani e designer si incontrano in un’ottica di scambio intergenerazionale e sconfinamento di discipline, mirando ad una costante sperimentazione e creazione di cultura. In questa visione si inseriscono inoltre: BUILDING BOX, un progetto espositivo annuale situato all’interno di una delle vetrine di BUILDING, fruibile dall’esterno 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che ospita a cadenza mensile opere legate tra loro da un fil rouge temporale; BUILDING TERZO PIANO, uno spazio che nasce dal desiderio di esplorare la creatività in tutte le sue sfaccettature e la cui identità si svilupperà nel tempo seguendo una programmazione indipendente. BUILDING BOX BUILDING BOX, è un progetto espositivo inaugurato nel settembre 2018, situato in due delle vetrine di BUILDING affacciate su via Monte di Pietà. Attraverso la sua collocazione – compresa all’interno della galleria ma fruibile solamente dall’esterno, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 – BUILDING BOX riflette l’obiettivo per cui è stato creato: costruire uno spazio espositivo caratterizzato da un progetto annuale, indipendente rispetto alle programmazioni delle altre mostre presentate in BUILDING durante l’anno. BUILDING BOX è un luogo che si basa su un’estensione temporale annuale ove le opere sono legate fra loro da un fil rouge che si svilupperà nel tempo, invece che nello spazio: un tempo continuo, presente, ripetuto, che amplia e dilata le possibilità e le varianti espositive che BUILDING è in grado di offrire. Queste vetrine ospitano, a cadenza annuale, diverse opere di artisti e designer, cicli di mostre che presentano sia collettive di artisti, sia esposizioni personali di un singolo, artista presentate in 12 mesi. BUILDING BOX propone progetti temporanei, offrendo un approfondimento di tipo curatoriale su molteplici tematiche artistiche. MOSTRE IN CORSO BUILDINGTransitum di Fabrizio Cotogninia cura di Marina DacciFino al 19 luglio BUILDING BOX Private Atlas, Chiara Dynys a cura di Alessandro Castiglioni15 gennaio 2025 – 6 gennaio 2026 MOSTRE IN PROGRAMMA BUILDING TERZO PIANOUnlocked area, Sergio LimontaDal 24 aprile al 24 maggio 2025 |