Fondazione Elpis | Mostra di restituzione del laboratorio “Il Tempo e l’Acqua” con Claudia Losi e Sabrina Mezzaqui | 22 ottobre – 2 novembre

“Il Tempo e l’Acqua”
a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi

Mostra di restituzione del laboratorio: 22 ottobre – 2 novembre 2025


Fondazione Elpis presenta la mostra di restituzione del laboratorio d’artistaIl tempo e l’acqua condotto da Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, aperta al pubblico da mercoledì 22 ottobre a giovedì 2 novembre 2025 dove le opere delle due artiste si mescolano e dialogano con gli elaborati prodotti dai partecipanti alle attività.

Il laboratorio, tenutosi dal 17 al 19 ottobre presso Fondazione Elpis, prendeva come punto di partenza il testo di Andri Snær Magnason, Il tempo e l’acqua (Iperborea, 2020), in cui si racconta dei tempi attuali, nel corso dei quali in poche generazioni, forse nella stessa vita di un individuo, il mondo attorno è destinato a subire cambiamenti radicali con una “velocità che ha la forza del mito: non solo coinvolge ogni forma di vita sulla Terra” ma ci pone davanti a cambiamenti molto più grandi di quelli a cui la nostra mente è abituata… più complessi del nostro linguaggio e delle metafore che utilizziamo per orientarci nella realtà” (p.13).

Affascinate da questa narrazione e ispirate dall’invito all’azione consapevole per desiderare un cambiamento che parta innanzitutto dal mutamento nello sguardo che si deve fare attento e condiviso, le artiste hanno deciso di intessere nuovamente le proprie pratiche.

Il laboratorio ha preso le mosse dalla carta: quella stampata del libro, utilizzandone le pagine, le parole, le foto, gli spazi bianchi, e quella povera con cui una volta si avvolgevano i cibi o la carta paglia, facendone sagome e trasformandole in ombre. Tutto con modalità semplici e accessibili, come tagliare, strappare, infilare, piegare, incollare. I partecipanti sono condotti nella realizzazione dei propri elaborati a relazionarsi con il vuoto e il pieno, con la luce e il buio. Gesti ripetuti, mani che insegnano pazienza mentre insieme si ascoltano parole che accompagnano il lavoro o negli incontri previsti con alcuni ospiti.

Il risultato di queste giornate è una mostra, aperta al pubblico presso gli spazi di Fondazione Elpis, che costituisce una restituzione formale dell’esperienza condivisa tra le artiste e i partecipanti: un’installazione collettiva, animata da azioni e incontri.

“Il Tempo e l’Acqua” a cura di Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi, foto Noemi Ardesi, courtesy Fondazione Elpis
FONDAZIONE ELPIS PRESENTA LA PROGRAMMAZIONE AUTUNNALE

Conferenza stampa: 12 novembre 2025, ore 11.00
partecipazione su accredito: press@paolamanfredi.com 
Opening: 13 novembre 2025, ore 18.00

Fondazione Elpis inaugura l’autunno 2025 con un programma che intreccia mostre e residenze, segnando un passaggio importante della sua storia: l’apertura dei nuovi spazi di Atelier Elpis, destinati a diventare luogo di produzione e ricerca. Tre progetti diversi per intenti e linguaggi, ma uniti da una stessa visione: offrire al pubblico occasioni di incontro con l’arte come esperienza viva, processuale e condivisa. Programma:
“A te non resta che abitare questo desiderio”
Giuseppe Lo Cascio – Stella Rochetich – Natalya Marconini Falconer – Ornella Cardillo
a cura di Sofia Schubert
restituzione della prima residenza d’artista promossa da Fondazione Elpis presso i nuovi spazi di Atelier Elpis
13 novembre 2025 – 1 febbraio 2026
OPENING: 13 NOVEMBRE 2025, ORE 18.00

Con la mostra A tenon resta che abitare questo desiderio prende avvio il nuovo programma di residenze di artista della Fondazione. Atelier Elpis non è soltanto un’estensione fisica degli spazi, ma un progetto che pone al centro la dimensione del “fare” come tempo condiviso, la sperimentazione come linguaggio e la coabitazione come metodo di ricerca.
Il modello, articolato in cicli di residenza che vedono la presenza simultanea di più artisti, trasforma la Fondazione in un laboratorio aperto, in cui la creazione si intreccia con il dialogo e con il contesto culturale di Milano. Basement/ The Flower Requiem Whistling Vases di Vica Pacheco
a cura di Threes
13 novembre 2025 – 1 febbraio 2026
OPENING:  13 NOVEMBRE 2025, ORE 18.00

La terza edizione di Basement ospita Vica Pacheco con The Flower Requiem Whistling Vases, una ricerca che unisce suono e scultura in un rituale collettivo, capace di ampliare la percezione sensoriale dello spazio espositivo e di offrire al pubblico un’esperienza immersiva e partecipativa.
Con il laboratorio, le residenze e la nuova edizione di Basement, la programmazione autunnale di Fondazione Elpis si configura come un ecosistema articolato di pratiche artistiche, in cui produzione, ricerca e partecipazione non sono momenti separati ma parti di un unico processo.
 
Questi progetti si inseriscono nel percorso intrapreso da Fondazione Elpis che, a partire dal 2020, è impegnata nel sostegno e nella promozione della pratica artistica contemporanea, con particolare attenzione al concetto di “abitare” i luoghi della creazione: un abitare che significa attenzione alle specificità naturali e urbane, ma anche alle peculiarità umane e relazionali dei territori.
 
Con Una Boccata d’Arte la Fondazione ha promosso residenze in centri decentrati d’Italia, generando opere radicate nei contesti locali e in dialogo con le comunità. Con Atelier Elpis questo approccio viene ora ricontestualizzato a Milano, per fare della città non solo scenario espositivo ma spazio vissuto e condiviso.
 
Costruire relazioni” è un altro valore identitario della Fondazione, che si traduce in un network di artisti, curatori e cittadinanze: un tessuto umano che lega i borghi di Una Boccata d’Arte con la metropoli, e che oggi trova un nuovo nodo vitale proprio in Atelier Elpis. Non è un caso che molti protagonisti della stagione autunnale — da Stella Rochetich a Vica Pacheco, fino a Sabrina Mezzaqui e Claudia Losi— abbiano già preso parte a Una Boccata d’Arte, confermando la coerenza di un percorso che accompagna e valorizza i talenti nel tempo.
 
Allo stesso modo, le collaborazioni con curatori e collettivi, come quella con Threes per Basement, testimoniano la volontà di Fondazione Elpis di generare alleanze progettuali e di ampliare la ricerca su linguaggi sperimentali, mantenendo sempre un legame con le radici e con la comunità artistica.
 
Insieme, questi elementi definiscono un orizzonte in cui Fondazione Elpis non è solo luogo di esposizione, ma spazio di esperienza, di pensiero e di relazioni, capace di restituire a Milano un’idea di arte come pratica viva, processuale e partecipata.

Gli artisti protagonisti della prima edizione di Atelier Elpis in Fondazione: Ornella Cardillo, Giuseppe Lo Cascio, Stella Rochetich, Natalya Marconini Falconer. Foto di Elisa Chiari, courtesy Fondazione Elpis
“A te non resta che abitare questo desiderio”
Giuseppe Lo Cascio – Stella Rochetich – Natalya Marconini Falconer – Ornella Cardillo
a cura di Sofia Schubert
restituzione della prima residenza d’artista promossa da fondazione elpis presso i nuovi spazi di atelier elpis
13 novembre 2025 – 1 febbraio 2026
OPENING: 13 NOVEMBRE 2025, ORE 18.00


A te non resta che abitare questo desiderio è la mostra collettiva che riunisce i nuovi lavori prodotti dagli artisti Giuseppe Lo Cascio, Stella Rochetich, Natalya Marconini Falconer, Ornella Cardillo, a cura di Sofia Schubert, nel corso della prima edizione di Atelier Elpis, il nuovo format di residenze d’artista promosso da Fondazione Elpis.

Atelier Elpis porta i giovani artisti, italiani e internazionali, a trascorrere un periodo di permanenza e produzione a Milano, presso gli spazi di recente realizzazione, concepiti appositamente per questo scopo. Nel corso della residenza gli artisti vivono e approfondiscono la città e, esattamente come accade per la preparazione degli interventi di Una Boccata d’Arte, sono spinti nell’esplorazione delle storie e delle peculiarità che caratterizzano Milano. La volontà di Atelier Elpis è quella di contestualizzare nella città di Milano, “casa madre” della Fondazione, questo approccio al territorio sviluppato e consolidato attraverso Una Boccata d’Arte per offrire un’interpretazione inedita della sua città, caratterizzata da un’accesa trasformazione, attraverso il caleidoscopio offerto dall’arte contemporanea.

Da questa prima esperienza, che ha coinvolto da maggio a luglio Natalya Marconini Falconer e Ornella Cardillo e da agosto a novembre Stella Rochetich e Giuseppe Lo Cascio, sono emersi diversi temi che riecheggiano le riflessioni condotte dagli artisti coinvolti in Una Boccata d’Arte e che rendono Milano in qualche modo molto vicina ai borghi italiani come lo spopolamento, la gentrificazione e la turistificazione, la perdita di identità locale. La città si mostra come un luogo le cui dinamiche evolutive appaiono sempre più spesso spinte da logiche di profitto più che di vita.

I quattro artisti sono stati selezionati da Fondazione Elpis per la loro pratica orientata all’osservazione del territorio e delle sue dinamiche e gli è stato quindi proposto di confrontarsi con il tema dell’abitare. Fondazione Elpis ha messo a disposizione una foresteria collegata a due atelier di lavoro e li ha accompagnati a livello curatoriale e di produzione: dalla presa di contatto con istituzioni e archivi utili per sostenere la loro ricerca, alla produzione delle opere in collaborazione con realtà locali, fino allo sviluppo della mostra di restituzione.

Attraverso pratiche differenti, Giuseppe Lo Cascio, Stella Rochetich, Natalya Marconini Falconer, Ornella Cardillo hanno costruito ognuno una propria narrazione della città, restituendo forme visibili a ciò che spesso sfugge.
Le opere originali prodotte ad hoc per questa occasione saranno visibili al pubblico da giovedì 13 novembre 2025 a domenica 1 febbraio 2026.

“Requiem Bird Vases”, Vica Pacheco
Basement/ “The Flower Requiem Whistling Vases”
di Vica Pacheco

a cura di Threes
13 novembre 2025 – 1 febbraio 2026
OPENING:  13 NOVEMBRE 2025, ORE 18.00


Fondazione Elpis, in collaborazione con Threes, presenta la terza edizione di Basement, piattaforma di sperimentazione sonora che propone un’installazione site specific pensata appositamente per il piano seminterrato della Fondazione.

Dopo Clarice Calvo-Pinsolle (ottobre 2024) e VISIO (febbraio 2024) da giovedì 13 novembre 2025 a domenica 1 febbraio 2026,Vica Pacheco è la protagonista di questa nuova edizione con un intervento installativo interattivo dal titolo The Flower Requiem Whistling Vases.

La serie di vasi in ceramica modellati in 3D, intitolata The Flower Requiem Whistling Vases, evoca i ricordi d’infanzia dei grandi bouquet di gigli profumati della nonna dell’artista, il cui odore impregnava la casa di famiglia, e dei vasi di terracotta che sua madre riempiva di ortensie e agapanti. Vica Pacheco è affascinata dall’esistenza effimera di questi fiori che, immersi in vasi d’acqua, abbelliscono gli interni delle abitazioni fino ad appassire.

In realtà, più che di oggetti ornamentali, si tratta di strumenti a fiato che, attraverso l’acqua contenuta e degli appositi fischietti praticabili, emettono un suono che accompagna i fiori sino alla loro morte naturale. Quando la colonna d’aria colpisce l’acqua all’interno del vaso, si generano vibrati e trilli.
Queste opere acustiche sono ispirate ai richiami degli uccelli: i fischietti imitano infatti il canto di diverse specie e la loro forma irregolare richiama l’anatomia dei vari uccelli piumati.

The Flower Requiem Whistling Vases invita a ristabilire un legame di empatia e cura verso la natura, sensibilizzando sulla necessità di proteggerla. I suoni e le melodie dei vasi che compongono l’opera, danno corpo a una sorta di requiem che accompagna i fiori verso la fine della loro vita.

INFORMAZIONI
Fondazione Elpis
Via Lamarmora 26, Milano
www.fondazioneelpis.org
Contatti: +39 02 8974 5372 | info@fondazioneelpis.org
Social: IG: @fondazioneelpis | FB: Fondazione Elpis | #fondazioneelpis 
Come arrivare: MM3 Crocetta; Tram linea 16 (fermata Via A. Lamarmora)
Accessibilità: i tre piani espositivi sono collegati da un ascensore.
 
CONTATTI PER LA STAMPA
PCM Studio di Paola C. Manfredi
Via Carlo Farini, 71 – 20159 Milano
www.paolamanfredi.com | press@paolamanfredi.com | +39 02 36769480
Federica Farci | federica@paolamanfredi.com | +39 342 0515 787

FONDAZIONE ELPIS
Fondata nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista, Fondazione Elpis ha come missione il sostegno ai giovani artisti attraverso un programma articolato di mostre, residenze, incontri, laboratori, performance e progetti diffusi e radicati su tutto il territorio nazionale. Con l’obiettivo di esplorare aree e scenari al di fuori dei circuiti tradizionali dell’arte contemporanea, Fondazione Elpis mette in dialogo mondi solo apparentemente distanti, intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. Ha sede a Milano, all’interno di un’antica casa di riposo nel quartiere di Porta Romana, oggi spazio dedicato alla sperimentazione artistica e alla ricerca, che promuove modelli di partecipazione e fruizione di pubblici diversi. La sua identità è profondamente legata a Una Boccata d’Arte, progetto attivo dal 2020 in collaborazione con Maurizio Rigillo di Galleria Continua e con la partecipazione di Threes. Un’iniziativa diffusa che ogni anno coinvolge 20 artisti e artiste nella creazione di progetti site-specific in 20 borghi italiani – uno per ogni regione -, nati dall’incontro diretto con i luoghi e le comunità locali, che valorizzano il patrimonio culturale del territorio.
 
BIOGRAFIE Giuseppe Lo Cascio (Palermo, 1997) vive e lavora tra Baucina (PA) e Torino.
Sviluppata tra scultura e installazione, la ricerca visiva di Lo Cascio prende forma attraverso operazioni di dislocazione e disfunzione applicate sia agli oggetti che alle tecniche scultoree tradizionali. Questo approccio decostruisce il linguaggio canonico della scultura per rivelare l’instabilità interiore dell’individuo nel tentativo di comprendere la propria condizione nel mondo, mettendola in relazione con le strutture precarie della memoria e della conoscenza che plasmano l’esperienza quotidiana.
Diplomato ai corsi di I e II livello in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, è tra i vincitori delle residenze artistiche Nuovo Grand Tour 2024/2025 presso l’istituzione Artistes en Résidence di Clermont-Ferrand (Alvernia-Rodano-Alpi). Nel 2025 è selezionato per il Premio Sparti ad Ascoli Piceno ed è vincitore della sezione Scultura del progetto “5 alla prima” presso Area Treviglio. Nel 2023 è stato assegnatario di uno degli atelier Bevilacqua La Masa 2023/2024 a Palazzo Carminati, Venezia. Ha inoltre preso parte a Panorama, ciclo di studio visit promosso dalla Quadriennale di Roma. Tra le mostre più significative si segnalano QUASI NIENTE, doppia personale con Lorenzo Montinaro presso Contemporary Cluster, Roma; Crossing, a cura di Cristina Beltrami presso Palazzo Madama, Torino; Campo Magnetico, mostra degli atelier BLM 2023/2024 presso Palazzo Tito, Venezia; KLASSE, progetto espositivo del Verein Düsseldorf- Palermo; Young Volcano #4 presso Rizzuto Gallery, Palermo.
 
Stella Rochetich (Roma, 1997) è un’artista multidisciplinare con base a Roma.
Nel 2021 ha co-fondato l’artist run space Porto Simpatica. La sua ricerca si concentra principalmente sull’olfatto, inteso come filo invisibile capace di tessere nuovi immaginari in cui si intrecciano memoria, identità, relazione e archivio. Integrare una dimensione olfattiva nel suo lavoro permette di ripensare il ruolo del corpo all’interno del paradigma opera-spettatore.
Ha conseguito il Diploma Accademico di Primo Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2018, dove ha poi completato il Diploma Accademico di Secondo Livello nella stessa disciplina nel 2021. Nel 2024 partecipa alla quarta edizione del Lab For New Imaginations presso il Museo MACRO di Roma. Tra il 2024 e il 2025 è artista in residenza presso la Cité Internationale des Arts di Parigi. Nel 2025 prende parte alla sesta edizione di Una Boccata d’Arte a Pratovecchio Stia, in Toscana.
 
Natalya Marconini Falconer (Londra, 1997), artista con base tra Londra e l’Italia.
La pratica di Marconini Falconer si concentra sulle storie familiari, le loro lacune e sulla stratificazione storica dei luoghi. Operando tra scultura, installazione e scrittura, e muovendosi fra i vuoti lasciati da passaggi industriali, lavorativi e migratori, questa ricerca impiega il processo della stratificazione come linguaggio visivo e concettuale, per evocare il modo in cui il passato si inscrive nel vissuto.
Ha conseguito un Master in Scultura presso la Slade School of Fine Art, con il sostegno della Sarabande Foundation, dopo una laurea in Letteratura Inglese presso lo University College London. Fra le mostre collettive nel 2025 a Londra si segnalano Filet, Cafe OTO, Hypha Studios Euston, The Bomb Factory Marylebone, SET Woolwich e Small Time Project.
 
Ornella Cardillo (Modena, 1993) vive e lavora a Venezia.
Artista multidisciplinare e poliedrica, esprime la sua pratica nell’incontro tra arte, moda e teatro. Le sue opere sono concepite come “sculture in movimento” che, animate nello spazio, diventano protagoniste di performance e installazioni. La sua ricerca verte sulla relazione tra forma e tempo. Si laurea in Arti Visive e Moda allo IUAV (2020). Nel 2022 il suo lavoro viene esposto all’interno di Documenta Stadt a Kassel, nel 2023 è finalista co-regista per Biennale College Teatro, nello stesso anno vince la residenza d’artista Bevilacqua La Masa. Nel 2024 partecipa alla mostra collettiva Glasstrees 8½ presso Fondazione Berengo, vince il “Premio Arte Contemporanea Regione Veneto”, nello stesso anno realizza il primo Solo Show “Arche” presso Panorama, e nel periodo successivo partecipa a svariate mostre collettive tra Roma, Milano e Venezia.
 
Vica Pacheco (Oaxaca, Messico,1993)
Vica Pacheco è un’artista multidisciplinare che vive e lavora a Bruxelles. La sua pratica si muove tra musica sperimentale, composizione sonora, ceramica e animazione 3D, con un approccio eclettico ed energico. Il suo lavoro esplora ibridazioni mitologiche e interazioni tra umano e non-umano, combinando in chiave sincretica tradizioni preispaniche, forme arcaiche e tecnologie contemporanee con elementi eterogenei, dando vita a installazioni e performance sonore immersive. Ha studiato presso La Esmeralda a Città del Messico e ha conseguito il Bachelor in Belle Arti presso Villa Arson, in Francia, nel 2017. I suoi lavori sono stati presentati ed esposti a livello internazionale in numerosi festival, gallerie e istituzioni.
 
Claudia Losi, 1971
La ricerca di Claudia Losi parte dall’osservazione delle relazioni che esistono tra l’individuo, la sua comunità di appartenenza, il suo ecosistema e il suo immaginario. Realizza progetti pluridisciplinari che si sviluppano anche per lunghi periodi di tempo, attivando diverse forme di collaborazione (attraverso il cammino, il fare manuale e il canto corale), facendo rete e tessendo storie. Opera con diversi media, come installazioni site-specific e performance, scultura, fotografia, opere tessili e su carta. Ha esposto le sue opere in numerose istituzioni in Italia e all’estero. Nel 2020 il suo progetto “Being There. Oltre il giardino” è stato tra i vincitori della IX edizione dell’Italian Council. Nel 2021 pubblica “The Whale Theory. Un immaginario animale” (Johan&Levi, Milano) e “Voce a vento” (Kunstverein Milan). Nel 2022 pubblica “Being There. Oltre il giardino” (Viaindustriae, Foligno) e “Tra le infinite combinazioni possibili” (Gli Ori, Pistoia).
 
Sabrina Mezzaqui, nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto (BO).
Diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Bologna nel 1985 e poi all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 1993. Molti suoi lavori sono una materializzazione dello scorrere del tempo, mettendo in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione per ore e ore di gesti minuti (infilare perline, ritagliare, piegare, disegnare piccoli motivi, …). Nelle opere spesso compare la scrittura (brevi testi, memorie, riferimenti letterari, libri rimaneggiati, …). Anche i suoi video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali come il pulviscolo nei pressi di una finestra socchiusa o le stelline riflesse dal sole sulle onde o la neve che cade. Negli ultimi anni ha sperimentato modalità di lavoro condiviso (Tavolo di Lavoro di Marzabotto, Parma, San Gimignano, Cesena, Maccastorna) ed è stata avviata la pratica della copiatura calligrafica dei quaderni di pensatrici del ‘900 (Simone Weil 2010- 2016, Hannah Arendt 2017-2021, …). Insegna all’Accademia Belle Arti di Bologna.
Lavora con la Galleria Massimo Minini di Brescia (Messaggi inviati, 1999; Il pomeriggio è troppo azzurro, 2001; Quando le parole atterrano, 2006; Giocatori di perle, 2010; I quaderni di Adriano, 2016) e con la Galleria Continua di San Gimignano (Carezze, 2001; Ecco adesso, 2004; Sottolineature, 2005; Mettere a dimora, 2008; ciò che la primavera fa con i ciliegi, 2011; La saggezza della neve, 2014; Autobiografia del rosso, 2017; Raccogliere parole, 2024).
Ha esposto in spazi pubblici in Italia (Museo Fondazione Luigi Rovati, Milano; Palazzo da Mosto – Fondazione Palazzo Magnani, Reggio Emilia; Pilotta – Galleria Nazionale, Parma; Museo Civico d’Arte, Modena; GAM, Torino; Triennale, Milano; Castel Sant’Elmo, Napoli; Museion, Bolzano; Mambo, Bologna; …) e all’estero (PS1, New York; INOVA, Milwaukee – WI; Musée d’art moderne et contemporain, Saint-Étienne – F; One Severn Street, Birmingham – GB; Raid Projects Gallery, Los Angeles – CA; Istituto Italiano di Cultura – MOCA, Buenos Aires; Bengal Art Lounge, Dhaka – Bangladesh; Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma – Svezia; …).
 
Giuliano Boccali (1946), milanese, è stato per oltre quarant’anni professore di Indologia e Lingua e letteratura sanscrita all’Università degli Studi di Milano, e in precedenza anche di Religioni e filosofie dell’India a Venezia, Ca’ Foscari. E’ presidente onorario dell’Associazione Italiana di Studi Sanscriti (A.I.S.S.)
Studia in particolare la mitologia hindu, la poesia classica, l’estetica sia letteraria sia figurativa e lo status delle passioni nella cultura indiana tradizionale. Fra le sue pubblicazioni recenti: l’edizione italiana di Kālidāsa, La storia di Śiva e Pārvatī (Kumārasambhava), il poema dell’amore e delle nozze dei due grandi dèi, Marsilio, Venezia 2018; Il dio dalle frecce fiorite. Miti e leggende dell’amore in India, il Mulino, Bologna 2022; Eros, passioni, emozioni nella civiltà dell’India, curato con M. Sacha e R. Torella, Carocci, Roma 2023 (in quest’opera sono suoi i capitoli sulla rappresentazione dei sentimenti nella poesia e nel teatro indiano classico); Un mondo diverso per davvero. La letteratura indiana classica, Unicopli, Milano 2025.
Fra le attività extra-accademiche, Giuliano Boccali collabora al supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore” per le religioni e le culture del sub-continente indiano.
 
Vladimiro Andrea Boselli, ingegnere ambientale e idrologo di formazione — per caso più che per scelta — ha conseguito un dottorato in Cooperazione Internazionale e Gestione delle Risorse Idriche presso l’Università degli Studi di Brescia, con una tesi dedicata alle oasi terrazzate dell’Anti-Atlante. Vanta oltre dieci anni di esperienza nell’ambito delle risorse idriche, con linee di ricerca che spaziano dall’epistemologia del ciclo idrico nel mondo islamico all’idropolitica, dall’antropologia dell’acqua allo studio delle complesse dinamiche tra uomo, tecnologia e natura nei climi aridi, fino all’idrologia e alla geomorfologia.
Attualmente ricercatore precario presso il CNR-IREA, si occupa di telerilevamento e monitoraggio ambientale, oltre a collaborare con WAMU-NET focalizzandosi principalmente sulle idrotecnologie ancestrali.

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