
È in programma mercoledì 16 luglio al Parco Center di Milano il nuovo appuntamento di Alfabeto di PARCO, la rassegna dedicata alle culture del mondo e agli artisti che hanno rivoluzionato il Novecento: si tratta di L come Lusitania, concerto-spettacolo tra canzoni e parole sul Fado e sul fascino irresistibile che questo genere musicale, simbolo di Lisbona e del Portogallo, continua a esercitare ancora oggi in tutto il mondo. Dichiarato nel 2011 dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità e reso celebre dall’inarrivabile AmáliaRodrigues, il Fado ha radici che si perdono nel mito: con ogni probabilità è nato nelle strade e nelle taverne dei quartieri più poveri di Lisbona dall’incontro di vari popoli, tra i quali molti di origine africana.
Il Fado è musica da cantare, ascoltare e ballare. Parla di argomenti legati alla vita quotidiana ed è impregnato di un’altissima intensità emotiva detta saudade, termine con il quale si indica uno stato d’animo di struggimento carico di desiderio per qualcosa d’indefinito e d’indefinibile. Saudade è un misto di tristezza, malinconia e rassegnazione, legato alle aspettative e alle speranze. È una smania che ricongiunge passato e futuro nel ricordo di qualcosa che non potrà tornare, nella nostalgia per l’infanzia o per la propria terra, nel desiderio di qualcosa che avrebbe potuto accadere, nella bramosia di qualcosa che si vorrebbe accadesse ma che non accadrà.
Il periodo d’oro del Fado ebbe inizio negli anni ‘40 del secolo scorso. A partire da questo decennio e fino agli anni ’60 si moltiplicarono i talenti e nacquero stelle di prima grandezza, tra cui la stessa Amália Rodrigues, soprannominata “la diva do fado”, che rese celebre questo genere in tutto il mondo. In anni più recenti, una nuova generazione di fadisti e strumentisti ha apportato al Fado suoni fusion che, senza alterarne il carattere, gli hanno regalato sfaccettature insospettate.
Protagonisti di L come Lusitania saranno la cantante Camilla Barbarito, il chitarrista Fabio Marconi, la violinista Eloisa Manera e alcuni ospiti a sorpresa. Davide Ferrari sarà la voce narrante della serata, mentre la drammaturgia e la regia saranno a cura di Antonio Ribatti, direttore artistico di Alfabeto di PARCO. Come sempre, lo spettacolo, prodotto da AHUM, inizierà alle ore 20.30 e sarà al coperto (lo spazio che lo ospita è climatizzato).Ingresso libero con prenotazione consigliata on line (https://www.eventbrite.it/e/l-come-lusitania-il-fado-cuore-segreto-del-portogallo-tickets-1446982025189).
Afferma Camilla Barbarito: «Con estremo rispetto e amore, ho sempre rubato canzoni e sonorità provenienti da varie culture e da vari popoli. Sono cresciuta ascoltando i richiami dei lavoratori della campagna, le serenate dei pescatori, le ninne nanne, le lamentazioni funebri, i canti di esilio e le filastrocche. Questi suoni ancestrali mi hanno sempre tenuta radicalmente scostata da quella vocalità imperante così diffusa tra le cantanti della mia generazione. E mi sono sentita sempre accolta nei campi rom, nei villaggi del Sahel nell’Africa subsahariana, negli altipiani andini e in qualsiasi luogo dove si respirasse libertà e anticonformismo. Il Fado fa parte della rosa dei grandissimi amori. Melodie schiette, a tutto cuore. Con una dignità dei sentimenti e una melanconia che preme tra i denti, in una lingua, il portoghese, che fa filtrare il pathos dolorosamente, trattenendo e rilasciando. Questo mondo sonoro, schietto e ruvido, vellutato e carezzevole ma anche arrabbiato, non tollera fronzoli e orpelli ed esige una discesa vertiginosa verso un sé che non è personale, individuale, ma è un sé collettivo e per questo motivo non può che essere radicale. L’artista deve farsi medium, portale della vita, ma non della propria, bensì di quella di questo “noi”, nessuno escluso. Oggi queste pratiche sono molto trasgressive perché impera per l’artista il dovere di intrattenere, animare. Il Fado ci riporta altrove. In un luogo dove canta la madre, canta la nonna e canta la ragazzina. E tutti cantano la stessa canzone».
Camilla Barbarito, cantante e performer milanese, si è formata attraverso un percorso variegato di teatro sperimentale e canto, grazie anche ad alcune tournée nell’Africa subsahariana e la conseguente scoperta delle culture extra-europee. Collabora con numerosi ensemble musicali e porta avanti una propria originale ricerca nell’ambito della musica popolare mediterranea, ispirandosi alle sonorità balcaniche, al Fado, al Rebetiko greco, al Tango e alla musica Rom. Parallelamente vive molte esperienze sia come attrice di teatro sia come vocal-performer all’interno di spettacoli e concerti di natura sperimentale e improvvisativa.
Dopo gli studi di jazz all’Accademia Internazionale della Musica di Milano, Fabio Marconi ha iniziato un percorso di ricerca nel campo della world music, in primis quella balcanica della Nema Problema Orkestar con la quale si è esibito in vari festival e nei club di tutta Europa. Si è dedicato alla costruzione di un linguaggio personale influenzato da mondi sonori extraeuropei, a cominciare dal Medio Oriente. Nella collaborazione con Camilla Barbarito si è cimentato con il tango, il fado, il flamenco, lo swing e la bossanova. Nel 2015 ha iniziato la collaborazione con il famoso suonatore di tar Fakhraddin Gafarov e l’anno successivo ha fondato con Ashti Abdo e Manuel Buda l’Abdo-Buda-Marconi trio, che propone brani dal sound mediterraneo. Nel 2018 ha dato vita all’Osmosi trio insieme ad Alberto Pederneschi e Ivo Barbieri.
Violinista, compositrice e improvvisatrice, Eloisa Manera ha una robusta formazione classica, ma si sta affermando sempre più nell’ambito del jazz e della musica contemporanea. Dedita alla sperimentazione e all’arte e interessata al carattere antropologico e migratorio della musica (come dimensione artistica in grado di catalizzare culture diverse), da sempre Manera indaga il rapporto fra scrittura e improvvisazione. Eloisa ha suonato con tanti big, non solo del jazz, tra cui ricordiamo Herbie Hancock, Ralph Alessi, Chris Cutler, Keith and Julie Tippett, Adam Rudolph, Cyro Baptista, Noa e Skin.
Prima dello spettacolo, dalle ore 18:30 è previsto un dj set con l’apertura del bar, gestito da 10gradinord, che proporrà prelibatezze e bevande a tema.
La seconda stagione della rassegna Alfabeto di PARCO, ideata e realizzata da Antonio Ribatti e da Roberto Polillo, titolare del PARCO Center di Milano, gode del patrocinio del Municipio 6 del Comune di Milano: dopo la pausa estiva gli appuntamenti dedicati ai luoghi, alle musiche e alle culture del mondo ripartiranno e riguarderanno la Spagna, il Giappone, il Marocco ma non solo.
ALFABETO DI PARCO, stagione 2024/2025
PARCO, via Ambrogio Binda 30, 20143 Milano.
On line: www.parco.center
Info: direzione@ahumjazzfestival.com
Ingresso libero con prenotazione consigliata on line: https://www.eventbrite.it/e/l-come-lusitania-il-fado-cuore-segreto-del-portogallo-tickets-1446982025189
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